FRANCESCO RUTELLI

Pasqual Maragall - Dichiarazione di amore politico

Intervento in occasione della presentazione del Libro "Oda Inacabada" di Pasqual Maragall

Barcellona, 30 novembre 2008

VERSIONE IN SPAGNOLO A SEGUIRE

Dichiarazione di amore politico

Qual è la patria di Pasqual Maragall?

In questo suo racconto di una vita, si legge: "Il patriottismo vero è quello che nasce dal quartiere ordinato, dalle scuole illuminate, da un ospedale efficiente".

Poi, ci si affida a un poeta catalano per definire la Patria catalana "come agorà, e non come tempio".Infine, Pasqual scrive "Europa es nueva patria".

Per trovare una risposta, voglio ritrovare dei significati nei luoghi dove Pasqual ha lavorato e vissuto, dieci anni fa, a Roma.La sua casa in Trastevere era precisamente nel luogo dove inizia la via Aurelia. Forse, la più affascinante tra le strade consolari romane che hanno cambiato la storia del mondo: lungo il mare Tirreno, fino a Genova, e poi sino ad Arles in Provenza. Continuando, si arriva in Catalogna. La sua Università, lungo la via Ostiense, nasce accanto al sepolcro della più combattiva e drammatica figura della fondazione del Cristianesimo, San Paolo. Un ebreo della diaspora, incessante viaggiatore. Ed è la via Ostiense, indirizzo della sua Università, a rappresentare il terminale per l'approdo dei commerci dell'impero romano verso il Mediterraneo, e la Spagna.

Ma il luogo fisico dove Pasqual racconta lo svolgimento del suo originale corso universitario EUROPA PROSSIMA, in via Madonna dei Monti, è non solo la stessa strada dove in un piccolo appartamento io sono andato a vivere 29 anni fa con mia moglie Barbara Palombelli...

E' esattamente la strada che percorre l'antichissimo Argiletum,  la via che collegava lo splendore del Foro romano con il nobile colle dell'Esquilino, passando per il turbolento quartiere della Suburra, costantemente soggetto ad incendi nella Roma imperiale. Tanto che per proteggere i templi dei Fori dai continui incendi, proprio al termine di quella via fu eretto un alto muro come argine contro il fuoco, che è ancora lì.

Come avrete compreso, io penso che il genio dei luoghi, il genius loci, sia incancellabile. Qual è allora la Patria di Pasqual Maragall?

Dove il suo genio si è manifestato? Sarebbe troppo facile rispondere: a Barcellona. Nei luoghi, nelle trasformazioni di Barcellona.Perché la Patria di Pasqual è la casa della sua famiglia. La sua Patria è Barcellona. La sua Patria è la Catalogna. Patria è anche la Spagna - come si addice a un grande catalano. La sua Patria è, assolutamente, l'Europa.

Maragall è uno dei rari casi della storia in cui un grande intellettuale diventa un valente politico, e diventa un grande realizzatore.Quello che per me è il vero democratico. Il vero riformista europeo.

La sua patria, dunque, è un percorso. Una traiettoria di libertà, com'è riassunto nel suo libro. Una traiettoria creatrice.E in questa traiettoria c'è anche la capacità di affrontare la malattia senza mentire, ma battendosi.

E' per questo che io sono orgoglioso di essere qui. Di testimoniare per il valore di questa traiettoria creatrice di Pasqual Maragall. Che ha espresso la sua genialità non in un luogo esclusivo, ma in un lungo percorso.

E, in fondo, sono qui per fare una dichiarazione. Una dichiarazione di amore. Politico. Per Pasqual Maragall.

 ***

Cuál es la patria de Pasqual Maragall?

En su hitoria de una vida se lee: "el patriotismo verdadero es el que nace de un barrio ordenado, de escuelas iluminadas, de un hospital eficiente".

Más adelante, elude a un poeta catalán para definir la Patria catalana "como ágora, y no como templo".

En conclusión, Pasqual ecribe "Europa es nueva patria".

Para encontrar la raíz de esta aseveración, me prongo explorar las raíces de esta aseveración en los lugares donde Pascual trabajó y vivió, hace ya diez años, en Roma.

Su casa en Trastevere se encuentra donde empieza la Via Aurelia, una de las calles consulares más fascinantes de Roma y dónde se ha escrito la historia del mundo: cerca del mar Tirreno, a poca distancia de Génova, continuando hasta Arles en Provenza. Y más allá hasta Cataluña. Su Universidad, en la Via Ostiense, nace cerca del sepulcro de uno de los fundadores del Cristianismo más combativos y dramáticos, San pablo. Un hebreo de la diáspora, un incansable viajero. Y es precisamente la Via Ostiense, donde se situa su Universidad, la que constituye el punto de partida del comercio del Impero Romano hacía el Mediterráneo y España.  

Pero el lugar físico donde Pascual localiza el desarrollo de su original curso universitario, EUROPA PROSSIMA, en Via Madonna dei Monti, no es sólo la misma calle donde yo me fui a vivir a un pequeño apartamento hace 29 años con mi mujer Barbara Palombelli, es exactamente la calle que recorre el antiquísimo Argiletum, la calle que unía el magnífico Foro Romano con la noble colina del Esquilino, pasando por el turbulento bario Suburra, devorado por las llamas en innumerables ocasiones durante la Roma imperial. Tanto es así, que para proteger los templos de los Foros de los continuos incendios, justo al final de aquella calle, fue edificado un alto muro para protegerlos del fuego. Ese muro sigue en el mismo lugar.   

Como habréis entendido, yo creo que el genio de los lugares, el genius loci, no se pueda borrar.

¿Cual es entonces la Patria de Pasqual Maragall?

¿Dónde se ha manifestado su genio? Sería demasiado fácil decir que en Barcelona. En los lugares y en las transformaciones de Barcelona. Porque la casa de Pascual es la casa de su familia. Su Patria es Barcelona. Su patria es la Cataluña. Su patria es también España, como debe serlo en un gran catalán. Su Patria es, sin lugar a dudas, Europa. 

Maragall es uno de los raros casos de la historia en el cual un gran intelectual se convierte en un político valiente y un gran realizador. Lo que para mí representa al verdadero demócrata. Al verdadero reformista europeo.su patria es, por lo tanto, su trayectoria. Una trayectoria de libertad, como se resume en su libro. Una trayectoria creadora.Y en esta trayectoria se incluye también la capacidad de afrontar la enfermedad apartándose de la mentira y dando la batalla. 

Por ello, estoy orgulloso de estar aquí. De ser testimonio del valor de esta trayectoria creadora de Pascual Maragall. Que ha expresado su genialidad, no en un lugar exclusivo, sino en lugar recorrido.  Y, en el fondo, estoy aquí por hacer una declaración. Una declaración de amor político. 

Para Pascual Maragall.

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