FRANCESCO RUTELLI

«Stagione finita, nuovo polo si prepari»

La crisi del governo Berlusconi «sta tutta nella paralisi economica». Secondo il presidente dell'Api Francesco Rutelli é «una crisi di risultati». Per questo «chiunque si candidi per succedere a Berlusconi prima o, meglio, dopo le elezioni, ha credibilità se lo farà sulla base di proposte concrete, toste, coraggiose". Infatti, è il parere dell'esponente politico, la priorità assoluta per l'Italia è il ritorno alla crescita: «È stato presentato agli italiani uno scenario decisamente edulcorato per quanto riguarda le condizioni poste dall'Europa ai Paesi indebitati come il nostro. In realtà il quadro è estremamente preoccupante e non possiamo permetterci di sopportare una stagione di ulteriori restrizioni senza puntare su una crescita superiore al 2% del pil». Il Paese, se non si farà questo, «è condannato ad avere ogni anno nuovi tagli e, peggio, nuove tasse: il Paese così è morto». Per questi motivi, secondo Rutelli, a Bruxelles per partecipare al congresso del partito Democratico europeo, «dobbiamo immaginare una nuova maggioranza non sulla base di alchimie politiche ma dell'adesione a proposte che restituiscano dinamismo all'economia e crescita all'occupazione».

Al rientro del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi dal G20, «con ogni probabilità ci sarà la presa d'atto dell'esaurimento di questa stagione di governo e di questa maggioranza» ha continuato il leader di Api da Bruxelles, per poi aggiungere che «il nuovo polo si deve far trovare pronto». La priorità assoluta, secondo Rutelli, una volta certificato la fine della maggioranza è «la modifica della legge elettorale», oltre all'approvazione della legge di stabilità come indicato dal Presidente della Repubblica. «Nell'incontro di ieri con Fini e Casini - ha detto Francesco Rutelli - ci siamo trovati d'accordo sulla più grande considerazione e il più grande appoggio alle preoccupazioni di Napolitano, alla sua convinzione che si debba approvare il più rapidamente possibile la legge di stabilità, perché nessuno di noi vuole che l'Italia accresca i suoi problemi". Quello che Rutelli ha definito «un potenziale raggruppamento» ha quindi avuto ieri un primo incontro dopo il battesimo parlamentare del voto comune sulla mozione di sfiducia al sottosegretario Caliendo e ha intenzione di «proseguire nella stessa direzione». Rutelli ha comunque escluso un eventuale suo appoggio a un nuovo governo guidato da Silvio Berlusconi: «Sono all'opposizione, anche se questo non significa che non siamo pronti a votare riforme positive come quella dell'Università».

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