FRANCESCO RUTELLI

"Terremoto, all'Aquila tutto ok? Una presa in giro»

Il segretario nazionale di Alleanza per l'Italia, Francesco Rutelli, in visita all'Aquila, ha sottolineato l'esigenza di un nuovo strumento legislativo di sintesi che definisca le competenze di tutti gli organismi impegnati nella ricostruzione. «Nelle prossime settimane - ha detto - presenteremo uno strumento legislativo di sintesi efficace sulla ripartizione delle competenze. Una legge cornice - ha aggiunto - su chi fa cosa, poi seguiranno le normative di secondo livello». Per Rutelli, «serve una governance, un coordinamento per chi ci lavora: non possono litigare fra loro lo Stato, la Regione e il Comune che ha la responsabilità del futuro della città».Rutelli si è detto poi non contrario alla legge di iniziativa popolare, anche se i tempi di attuazione non ne permettono un'azione rapida. «Alcuni contenuti tecnici della legge di iniziativa popolare sono positivi - ha detto - e credo che bisogna arrivare ad una definizione condivisa degli strumenti della ricostruzione».

«Chi ha detto che all'Aquila è tutto risolto ha preso in giro gli italiani e gli aquilani per primi» -sostiene Rutelli.  «Tornare al prelievo ordinario delle tasse - ha spiegato - significherebbe che qui siamo tornati nell'ordinario e non lo siamo affatto». «Qui c'è la pretesa - ha spiegato - che si ritorni al giorno prima del terremoto e non è affatto così». Rutelli ha comunque ribadito la propria contrarietà a dare a una tassa di scopo per la ricostruzione. «Le risorse devono venire dalla fiscalità generale - ha spiegato - perché altrimenti avremo solo polemiche. Dire a qualsiasi cittadino del nord e nel sud che si introducono nuove tasse mette la problematica in un orizzonte sbagliato. Per la ricostruzione dell'Aquila, i soldi in parte ci sono - ha concluso - e in parte bisogna trovarli dalle risorse degli italiani, perché questo é un impegno di tutti».

Il capoluogo d'Abruzzo deve costituire «un laboratorio positivo nel quale si unisca tutta Italia», perché «quello dell'Aquila è un caso politico nazionale». «Non possiamo abbandonare L'Aquila e non la abbandoneremo», ha aggiunto il Presidente di Api. Per Rutelli, «occorrono delle idee programmatiche - ha sottolineato - L'Aquila aveva problemi già prima del terremoto. Era una delle città che viveva dell'università e di alcune attività produttive, in parte delle strutture programmatiche di fondo, aveva in parte una storia, ma aveva delle problematiche, l'Abruzzo si è spostato sul litorale, su Pescara, dal vecchio capoluogo». «La ricostruzione stessa sarà un'industria - ha aggiunto - e deve essere un'industria efficiente e trasparente».

Per Rutelli la ricostruzione post-sisma deve essere «ecologica e tecnologica». «Bisogna ripartire dai sottoservizi - ha spiegato - parlo da ex sindaco: se non si ricostruisce la rete nel sottosuolo, pensare agli allacci è inutile». Rutelli ha parlato dell'esigenza di misure per il rispetto ambientale, da inquadrare in un progetto integrato per dare risposte anche a studenti universitari, con residenze adeguate, attività produttive e turismo.

«Bisogna salvare le istituzioni culturali dell'Aquila - ha sottolineato - che altrimenti vanno in ginocchio, bisogna promuovere Gran Sasso e tutto il compendio per le attività sciistiche che può portare a 63 chilometri di piste. Così L'Aquila può diventare non solo il luogo più meridionale in Europa dove si viene a sciare, ma anche la capitale del turismo della neve e della montagna».
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