«Su applicazione Imu distinguere tra lucro e solidarietà»
Esenzione non riguardano solo Chiesa ma anche associazioni laiche
«E' bene precisare fortemente le attività che producono lucro rispetto a quelle che hanno una finalità sociale, propria della Chiesa cattolica, come di altre associazioni che hanno una vocazione sociale». E' il principio che secondo il presidente di Api, Francesco Rutelli, deve ispirare la revisione delle norme che stabiliscono le imposte sugli immobili che il governo, per bocca del presidente del Consiglio Mario Monti, ha annunciato di voler rivedere e precisare. «Questo è un discorso che vale per tutte le organizzazioni no profit - ha puntualizzato Rutelli riferendosi alle polemiche che hanno accompagnato il dibattito sull'Ici alla Chiesa - quindi certamente per quelle di carattere religioso ma non solo. Pensiamo sia giusto e pensiamo anche che il governo debba trovare il giusto equilibrio per evitare che vengano penalizzate le attività a sfondo sociale».
«Faccio l'esempio della mia parrocchia che ha pensato di utilizzare gli introiti del parcheggio per pagare la mensa dei poveri. Questa attività - domanda in conclusione Rutelli - ricade nelle finalità di lucro o in quelle sociali? Ecco il governo dovrà definire una normativa che impedisca le furbizie ma che, al tempo stesso, questo si traduca in un impoverimento delle funzioni sociali esercitate da tante associazioni e istituzioni, laiche e religiose».