«Prepariamoci al meglio, Terzo polo al 20%»
«Puntiamo alla nascita di un Nuovo Polo, con la convergenza di soggetti politici nazionali. In futuro, potrà nascere un soggetto unitario, ma, per arrivare alla nascita del Terzo Polo, occorre che Alleanza per l'Italia ci sia, cresca, si consolidi, abbia consensi da portare in dote a un disegno tanto ambizioso». Così il leader di Api Francesco Rutelli, aprendo il consiglio nazionale del partito, indica il traguardo di Alleanza per l'Italia sottolineando come Api, Udc e Fli «devono ognuno prepararsi al meglio» visto che già oggi nei sondaggi il Terzo Polo è «sopra il 20%» nelle intenzioni di voto.Sino a pochi mesi fa, ricorda Rutelli, il disegno del Terzo Polo sembrava «un'utopia» ed invece si sta verificando «lo scomponimento del bipolarismo italiano» per aprire una fase nuova anche perché, è la previsione dell'ex sindaco di Roma, «stanno per arrivare appuntamenti choc, che accompagneranno la conclusione di questi 17 anni di bipolarismo fallito: chi lo frequenta, sostiene che il premier è sulla linea «se muore Sansone, sarà con tutti i Filistei».
Rutelli conferma la sua diagnosi negativa sul Pd, «una crisi di identità, che si spinge oggi ad esplicitare pienamente, per farvi fronte, una prospettiva di sinistra, con la convergenza in gruppi parlamentari unici assieme a IdV e Vendola, al fine di limitare la continua concorrenza che erode il Pd da un biennio, sia sul versante 'movimentista' che su quello giustizialista».
L'ex sindaco di Roma si gode i risultati del sondaggio Ipsos pubblicato sul Sole 24 ore di oggi che dà una eventuale coalizione di Fli, Udc, Mpa e Api al 21,1% a quasi dieci punti in più della somma delle percentuali singole liste nella situazione attuale: «Meno di un anno fa - osserva Rutelli - la nostra sembrava una ipotesi lunare, un'utopia. Finora, invece, tutto lo scenario politico è venuto disponendosi secondo le nostre previsioni. E Api ha raccolto 15mila adesioni in tre settimane e ha mille amministratori sul territorio».
«E in campo - spiega ancora il leader di Api - non c'è solo il «tridente» Udc-Fli-Api: già è in corso una fruttuosa convergenza in Sicilia dove, con la guida di Lombardo, si è formato un nuovo governo regionale denso di significato politico. È una convergenza, anche con l'Mpa, che vogliamo proseguire». Una coalizione che, sempre secondo il sondaggio Ipsos, al Senato, anche con il sistema elettorale attuale, diverrebbe l'ago della bilancia della competizione perché a Palazzo Madama né il centrodestra né il centrosinistra avrebbero la maggioranza assoluta dei seggi (140 per polo con 30 decisivi seggi al centro).
Quanto al suo partito, che il sondaggio Ipsos dà al 3,3% se si presenta in coalizione (a fronte dell'1% da solo) Rutelli ha invitato il consiglio nazionale al «radicamento territoriale e a raccogliere consensi sul simbolo Api», che probabilmente cambierà rispetto alla versione originale: «Sarebbe meglio contenesse l'acronimo «Api» - spiega l'ex sindaco di Roma - invece del pur grazioso disegno delle piccole api. Dobbiamo parlare molto più declinando il «noi», il riferimento esplicito ad Api, soprattutto nella apparizioni televisive perché solo una minoranza, circa un terzo, degli italiani conosce il nostro nome e, a maggior ragione, il nostro simbolo».
Quindi Rutelli ha ricordato l'appuntamento del prossimo 9 novembre in Aula al Senato quando si voterà la mozione presentata da Api sulla crescita economica: «Tutti si lamentano che la politica si occupa solo di gossip. Noi abbiamo messo all'ordine del giorno del Senato una mozione dal contenuto molto simile all'articolo di Mario Monti apparso sul Corriere qualche giorno fa. Il primo punto del documento è il taglio del 35% del finanziamento ai partiti».