«Unire le forze migliori del Paese»
Basta "con i salvatori della Patria, abbiamo pagato già abbastanza all'idea del plebiscitarismo", "qui ci vuole gente umile, deve arrivare la stagione di un patto che unisca le forze migliori per rimettere in ordine l'Italia". Lo ha detto il leader di Api, Francesco Rutelli, nel suo intervento all'Assemblea nazionale del partito.
Rutelli ha sottolineato che il Nuovo Polo "non vuole essere il polo pendolare tra destra e sinistra, ma creare le condizioni perché in alcuni anni si aggreghino le forze migliori del Paese" anche perché "dopo aver fatto un governo da Mastella a Bertinotti" Alleanza per l'Italia non può "voler fare un governo da Fini a Vendola".
"Non è questa - ha aggiunto il presidente di ApI - la strategia: noi vogliamo che il terzo polo diventi il primo polo e ci sono le condizioni perché questo accada. Ma nella fase di passaggio si deve andare a un governo di transizione: il centrosinistra non ce la fa, il centrodestra con tutti i suoi deputati non ce la fa. Bisogna stoppare la rissa e la tifoseria, ma loro non vogliono perché 'simul stabunt simul cadent'. Noi però vogliamo uscire da questo incubo che inchioda l'Italia da 17 anni".
Rutelli ha poi criticato gli ammiccamenti del Pd alla Lega che, a suo giudizio, "mostrano l'aspetto peggiore di quella che è stata nella storia la pretesa egemonia della sinistra". "La lega in questi anni - ha aggiunto - ha messo in campo un preciso disegno che punta sulle divisioni, le fratture, la paura. La Lega ha fatto il lavoro più forte e più intimo di separazione del nostro paese. Noi non ci nascondiamo che in alcune realtà la lega abbia buoni amministratori, ma è il disegno nazionale che ci deve preoccupare".
L'obiettivo di Api, attraverso il Nuovo polo, è quello di aggregare "i delusi del centrodestra e del centrosinistra, i milioni di italiani delusi da questo degrado incessante della politica". In particolare, Francesco Rutelli si è rivolto a chi, nel Pdl, si è reso protagonista di quello che ha definito "frondismo vellutato". "Il cammino davanti a noi - ha sottolineato - dovrà incontrarsi con altri moderati e riformisti del centrosinistra e del centrodestra. Ci sono dei distinguo così vellutati, dei mezzi mormori e io mi auguro che ci sia qualcuno nel campo degli ex Fi o del Pdl, che di fronte a questo mezzo mormorio del frondismo velluato tirino fuori un po' di grinta, una schiena dritta di fronte a episodi che non si vedono in nessuna parte del mondo". "Siamo partiti dalle rivoluzione liberale e siamo arrivati - ha aggiunto - a La Russa".
"Il nuovo polo cresce, cresce più dei partiti che lo compongono. Quello che tutti comprendono e molti temono è che l'aggregazione di queste nuove forze, cosa che emerge in tutti i sondaggi, dà più della somma dei singoli partiti. Sta crescendo una sintonia". Di fronte a un Paese che "oggi è a pezzi per le sue divisioni, con faglie e fratture che si spargono in ogni parte" Api è "un movimento piccolo, agile e in crescita" che ha "un'idea fondamentale di unione di un Paese che si viene dividendo e che per questo rischia il collasso".
Il governo si sta dimostrando incapace sia di prevenire che di gestire l'emergenza immigrazione, ha sottolineato il leader di Alleanza per l'Italia. "Ogni giorno che passa - ha sottolineato - il governo prende impegni, il giorno successivo li cambia, il giorno ancora successivo li cancella. E' una situazione drammatica: non si rendono conto che l'Italia potrebbe essere sommersa da flussi di immigrazione che loro non sono in grado né di prevenire nè di gestire".
"Noi rilanciamo la necessità di una riforma vera della giustizia nell'interesse dei cittadini". E ha poi concluso: "Diciamo no al giustizialismo, no alle leggi per una persona sola e diciamo affrontiamo insieme ora, è già troppo tempo che non lo si fa, l'esigenza di una giustizia grippata e bloccata che crea sfiducia e non risolve i problemi del cittadino".