FRANCESCO RUTELLI

Intervista sul "Mattino"

Non teme che la statuetta del Duomo scagliata contro il premier possa trasformarsi in un missile a più strati per la nostra vita civile, come ha ammonito Napolitano?
«Sì. Se non si fermano l'accusa, l'invettiva, la ripicca, l'intimidazione che stanno caratterizzando la vita politica, scendiamo su un pericoloso piano inclinato. La destra si stringe fideisticamente attorno a Berlusconi, anche se con sottofondo di mugugni e insoddisfazioni, e si compatta solo contro la sinistra. La sinistra subisce la pressione dell'estremismo giustizialista e si compatta solo contro Berlusconi. Il PD cerca di distinguersi, ma non ha il coraggio di rifiutare il richiamo della piazza, dove era presente mezzo partito, perché teme di perdere voti a vantaggio di Di Pietro».

Se tutti sono d'accordo sulla necessità di una pacificazione, chi deve fare il primo passo? L'opposizione o Berlusconi?
«Sarebbe intelligente, come ha scritto il Mattino, se fosse Berlusconi a compiere il primo gesto di pacificazione. Dichiarando di rispettare le autorità di garanzia e di voler fare le riforme delle istituzioni assieme all'opposizione responsabile. Come si è visto ieri alla Camera sulla Finanziaria, però, il governo non vuol discutere neppure pochi emendamenti dell'opposizione, e si attira la polemica di Fini. Spero ci ripensino».

Anche Di Pietro, però, non ha cambiato idea sul premier ...
«È una situazione insostenibile. Se Di Pietro non riesce a frenarsi neppure quando il premier viene aggredito fisicamente, mostra di voler considerare l'avversario solo come un nemico. E le condizioni di civile convivenza si allontanano. Capisco il senso di responsabilità di Casini, ma con questa radicalizzazione che monta, le condizioni per intese stabili di governo con l'IdV non le vedo».

L'aggressione in piazza Duomo ha colpito anche il Pd, finito nel tritarcane mediatico. Come se ne esce?
«Certo, la posizione della Bindi è una prova di immaturità, di dipendenza dalla demagogia effimera della piazza. Il vertice del PD oscilla tra queste posizioni e quelle che dichiarano legittimo che Berlusconi si difenda dal processo; ovvero, tenti di sottrarsi al normale giudizio, cui sono tenuti tutti i cittadini. Qui non stiamo parlando di persecuzioni. Purtroppo Bersani, nonostante la buona volontà, non riesce a dare una politica unitaria alla sinistra».

In queste condizioni in che modo si può imboccare il cammino delle riforme?
«Occorre sospendere le polemiche astiose, ma la via d'uscita si troverà solo con nuovi equilibri politici. Altrimenti, vede come siamo messi? Prima le escort, "compensate" dal caso Marrazzo. Poi, il mafioso pluriassassino che accusa, e quello che discolpa il premier. La Lega che spadroneggia nella maggioranza, minaccia il Sud, insulta il cardinale Tettamanzi... Intanto, le vere priorità, dalla disoccupazione al Mezzogiorno, sono scomparse dal confronto politico. Ecco perché deve nascere un nuovo Polo democratico, per questo abbiamo creato l'Alleanza per l'Italia: per uscire da un bipolarismo ormai dominato dalle estreme».

Torniamo a Milano: dal punto di vista dei servizi di sicurezza, è stato fatto tutto il possibile?
«Non sono risultate responsabilità. Berlusconi, in questa situazione, dovrà però essere più prudente nello slanciarsi verso piccole o grandi folle di sconosciuti».

C'è il rischio che ci possano essere emulazioni?
«Va fermata questa esasperazione proprio perché il rischio di episodi sparsi di aggressività e violenza esiste e peraltro è già stato segnalato da tempo».

Proprio ieri, alla Sapienza, sono comparsi striscioni pro-Tartaglia ...
«Teniamo i nervi tranquilli. Un buon modo perché l'emulazione non si diffonda è anche di non fare eccessiva propaganda a episodi minori».

Nel frattempo, il governo sta studiando una stretta sulle proteste in piazza. Non si corre il rischio di esagerare?
«Sarebbe controproducente. Comprimere le libertà, di critica e di manifestazione, accrescerebbe le tensioni. Non meno sbagliato illudersi di mettere il bavaglio a Internet. Si rafforzino prevenzione e interventi contro le minacce alla sicurezza interna, con rigore: dall'opposizione, ci sarà il nostro sostegno. Ma guai a perdere l'equilibrio nel governo dell'ordine pubblico e la saggezza nel rispetto dei diritti civili».
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