Intervista alla Gazzetta di Parma: «Fini abbia coraggio, venga con noi»
«Contro la destra e contro la sinistra per un nuovo Polo che diventi maggioranza»
Onorevole Rutelli, lei oggi a Parma presenta il suo nuovo partito «Alleanza per l'Italia». A quelli che si fossero persi le ultime puntate delle vicende politiche italiane, vuole spiegare perché ha scelto di lasciare il Pd?
«Il Pd è tornato sulle orme del Pds. E' entrato in Europa coi socialisti, che sono in crisi nera. Non è il mio partito, quello per cui abbiamo sciolto la Margherita, per far nascere una nuova cultura politica competitiva nel centro della società italiana. E' normale che in un partito di sinistra rientrino coloro che andarono verso Rifondazione. Io non posso che riprendere la mia strada. Senza astio, con dispiacere. Ma anche con l'entusiasmo di chi pensa di fare la cosa giusta».
Onorevole Rutelli, lei oggi a Parma presenta il suo nuovo partito «Alleanza per l'Italia». A quelli che si fossero persi le ultime puntate delle vicende politiche italiane, vuole spiegare perché ha scelto di lasciare il Pd?
«Il Pd è tornato sulle orme del Pds. E' entrato in Europa coi socialisti, che sono in crisi nera. Non è il mio partito, quello per cui abbiamo sciolto la Margherita, per far nascere una nuova cultura politica competitiva nel centro della società italiana. E' normale che in un partito di sinistra rientrino coloro che andarono verso Rifondazione. Io non posso che riprendere la mia strada. Senza astio, con dispiacere. Ma anche con l'entusiasmo di chi pensa di fare la cosa giusta».
Al centro c'è già I'Udc di Casini. Matrimonio in vista fra i due partiti?
«Per ora abbiamo dei colloqui romantici . . . E' chiaro che c'è molto in comune, e vogliamo costruire qualcosa di più grande e importante. Alleanza per l'Italia non è un partito in più: ci uniremo anche con altri, per creare un nuovo Polo che potrebbe diventare di maggioranza in pochi anni, di fronte alle crisi della sinistra e della destra».
«Per ora abbiamo dei colloqui romantici . . . E' chiaro che c'è molto in comune, e vogliamo costruire qualcosa di più grande e importante. Alleanza per l'Italia non è un partito in più: ci uniremo anche con altri, per creare un nuovo Polo che potrebbe diventare di maggioranza in pochi anni, di fronte alle crisi della sinistra e della destra».
Il debutto elettorale avverrà alle Regionali? Vi presenterete in tutte le regioni?
«Decideremo dopo Parma. Ascolteremo le proposte dei territori. Non abbiamo fretta, naturalmente. Ma ci saremo: con nostre liste, in alcune regioni; in altre, ci alleeremo; ma in certi casi non escludiamo di andare da soli con programmi e candidati alternativi».
«Decideremo dopo Parma. Ascolteremo le proposte dei territori. Non abbiamo fretta, naturalmente. Ma ci saremo: con nostre liste, in alcune regioni; in altre, ci alleeremo; ma in certi casi non escludiamo di andare da soli con programmi e candidati alternativi».
Cosa risponde a chi già dice che farete la politica dei due forni, che cioè sareste pronti ad allearvi una volta con il centrodestra e un'altra con il centrosinistra?
«Io con Berlusconi non andrò. Ma sogno la fine della guerra dei 15 anni: ci sono tante persone perbene nel centrodestra, moderati, liberali, con cui c'è condivisione e che potranno partecipare al nostro nuovo Polo. Vede, questi due poli attuali sono scoppiati, e la speranza è di unirsi con quelli che condividono
«Io con Berlusconi non andrò. Ma sogno la fine della guerra dei 15 anni: ci sono tante persone perbene nel centrodestra, moderati, liberali, con cui c'è condivisione e che potranno partecipare al nostro nuovo Polo. Vede, questi due poli attuali sono scoppiati, e la speranza è di unirsi con quelli che condividono
idee e programmi e sono a disagio nei due contenitori di destra e sinistra».
Lei ha detto che non le piace una sinistra guidata da Di Pietro e che non le piace una destra guidata dalla Lega. In che senso Di Pietro e la Lega condizionano i due schieramenti?
«Di Pietro è diventato la negazione dello Stato di diritto. Pensa di lucrare sull'odio per Berlusconi. Ma l'odio distrugge. E la sua egemonia di fatto sulla sinistra - nonostante i distinguo di Bersani - è lontana anniluce dalla cultura di una democrazia moderna. Quanto alla Lega, solleva paure reali. Ma non risolve, piuttosto esaspera, divide; guardi la loro xenofobia, le loro polemiche vergognose: un giorno insultano l'Arcivescovo di Milano, quello appresso dicono di voler mettere la Croce sul Tricolore. Magari, intendono dire "mettiamoci una croce sopra"...
«Di Pietro è diventato la negazione dello Stato di diritto. Pensa di lucrare sull'odio per Berlusconi. Ma l'odio distrugge. E la sua egemonia di fatto sulla sinistra - nonostante i distinguo di Bersani - è lontana anniluce dalla cultura di una democrazia moderna. Quanto alla Lega, solleva paure reali. Ma non risolve, piuttosto esaspera, divide; guardi la loro xenofobia, le loro polemiche vergognose: un giorno insultano l'Arcivescovo di Milano, quello appresso dicono di voler mettere la Croce sul Tricolore. Magari, intendono dire "mettiamoci una croce sopra"...
Il bipolarismo è tramontato?
«Questo qui, sì. Io sono per la democrazia dell'alternanza. Ma dobbiamo creare una maggioranza nuova, non schiava delle estreme. Guidata da democratici, liberali, popolari, riformatori».
«Questo qui, sì. Io sono per la democrazia dell'alternanza. Ma dobbiamo creare una maggioranza nuova, non schiava delle estreme. Guidata da democratici, liberali, popolari, riformatori».
Lei ha detto che l'Italia non è il Paese dei balocchi che viene descritto dai telegiornali. Ma lei pensa che Berlusconi vinca solo grazie alle tv?
«No, Berlusconi ha vinto soprattutto perché ha creato abilmente sfiducia e paura verso le sinistre. Tasse, insicurezza, opere pubbliche. Poi, per carità, la sicurezza non migliora, le tasse non scendono affatto, i cantieri sono lumache. Cresce la disoccupazione, le piccole imprese sono in ginocchio, anche i professionisti diventano precari. Ma a lui basta additare il nemico. E il "nemico" si presta alla grande: manifesta con Di Pietro, non riesce ad imporre neppure una proposta alternativa equilibrata e credibile. Anche per questo è nata Alleanza per l'Italia».
La crisi economica è stata superata?
«Tutt'altro. Il 2010 vedrà crescere, purtroppo, i senza lavoro. L'Italia ha meno debiti delle famiglie e più debito pubblico, ma il punto è: come far ripartire la crescita economica. Con una crescita zero virgola, l'Italia è condannata. Paghiamo 75 miliardi di euro all'anno di interessi sul debito, non ci resta nulla per investire in educazione, infrastrutture, ricerca, cultura. Solo la crescita crea ricchezza e occupazione».
«Tutt'altro. Il 2010 vedrà crescere, purtroppo, i senza lavoro. L'Italia ha meno debiti delle famiglie e più debito pubblico, ma il punto è: come far ripartire la crescita economica. Con una crescita zero virgola, l'Italia è condannata. Paghiamo 75 miliardi di euro all'anno di interessi sul debito, non ci resta nulla per investire in educazione, infrastrutture, ricerca, cultura. Solo la crescita crea ricchezza e occupazione».
Come si possono rilanciare i consumi?
«Se le imprese tornano a esportare, se la gente ha uno stipendio decente in tasca, se cresce la fiducia. La scommessa ambientale è un'occasione: come emerge dal vertice di Copenaghen, non è solo la "cultura del no", ma settori in rapida espansione, che riducono i consumi energetici e creano nuove aree di sviluppo. Solo alla Borsa di Londra, il business verde capitalizza 23 miliardi di euro».
«Se le imprese tornano a esportare, se la gente ha uno stipendio decente in tasca, se cresce la fiducia. La scommessa ambientale è un'occasione: come emerge dal vertice di Copenaghen, non è solo la "cultura del no", ma settori in rapida espansione, che riducono i consumi energetici e creano nuove aree di sviluppo. Solo alla Borsa di Londra, il business verde capitalizza 23 miliardi di euro».
Se lei fosse al governo come taglierebbe la spesa pubblica?
«Per cominciare, si può risparmiare, migliorando il servizio, sull'intermediazione politica, e affaristica nella sanità. Stiamo volando verso i 110.000 miliardi all'anno! E ancora non riusciamo a introdurre criteri di spesa standard per le regioni sprecone».
«Per cominciare, si può risparmiare, migliorando il servizio, sull'intermediazione politica, e affaristica nella sanità. Stiamo volando verso i 110.000 miliardi all'anno! E ancora non riusciamo a introdurre criteri di spesa standard per le regioni sprecone».
Come giudica la Finanziaria?
«Un brodino, senza priorità, senza interventi forti per l'occupazione, né per le imprese. E un brodino ben costoso: 9 miliardi di euro, laute mance incluse. Fossi in loro, avrei investito su una scelta forte: tagliare le tasse sul lavoro, o abbattere le tasse sugli affitti».
«Un brodino, senza priorità, senza interventi forti per l'occupazione, né per le imprese. E un brodino ben costoso: 9 miliardi di euro, laute mance incluse. Fossi in loro, avrei investito su una scelta forte: tagliare le tasse sul lavoro, o abbattere le tasse sugli affitti».
Cosa pensa delle recenti esternazioni di Fini? E' vero che Berlusconi confonde il consenso con l'immunità? E' vero che lei ha invitato Fini a unirsi a voi?
«Fini è in crisi totale con Berlusconi, lo ha capito tutta l'Italia. Ma, se lo dico io, i suoi fedelissimi dicono che non è vero... Quindi, faccia lei . E' evidente, per me, che le forze si dovranno riorganizzare, in Italia, rispetto a questo caos interno ai maggiori partiti: Pdl scoppiato, Pd paralizzato. E Fini, prima o poi, dovrà scegliere: o un nuovo atto di sottomissione a Berlusconi, o una scelta coraggiosa di segno diverso».
«Fini è in crisi totale con Berlusconi, lo ha capito tutta l'Italia. Ma, se lo dico io, i suoi fedelissimi dicono che non è vero... Quindi, faccia lei . E' evidente, per me, che le forze si dovranno riorganizzare, in Italia, rispetto a questo caos interno ai maggiori partiti: Pdl scoppiato, Pd paralizzato. E Fini, prima o poi, dovrà scegliere: o un nuovo atto di sottomissione a Berlusconi, o una scelta coraggiosa di segno diverso».
Lei è favorevole a dar il voto agli immigrati? Cosa pensa della cittadinanza a punti proposta dal ministro Sacconi?
«Vedo con favore la proposta di Sacconi, anche se bisogna che non si trasformi in un meccanismo burocratico, portatore di corruzione. Non basta un periodo di tempo più o meno lungo per diventare italiani: occorre una buona conoscenza dell'italiano, l'accettazione della nostra Costituzione, incluso il principio di laicità. I credenti musulmani, in particolare, dovranno riconoscere la separazione netta tra religione e Stato».
«Vedo con favore la proposta di Sacconi, anche se bisogna che non si trasformi in un meccanismo burocratico, portatore di corruzione. Non basta un periodo di tempo più o meno lungo per diventare italiani: occorre una buona conoscenza dell'italiano, l'accettazione della nostra Costituzione, incluso il principio di laicità. I credenti musulmani, in particolare, dovranno riconoscere la separazione netta tra religione e Stato».
Ai referendum svizzero sui minareti cosa avrebbe risposto?
«Meglio dare luoghi di culto alla luce del sole agli islamici, piuttosto che dei garage, magari gestiti da imam fondamentalisti. Tuttavia, è necessario chiedere reciprocità ai paesi islamici, dove i cristiani sono perseguitati e le chiese non certo incoraggiate. Qui, il nostro eccesso di timore non è saggezza».
«Meglio dare luoghi di culto alla luce del sole agli islamici, piuttosto che dei garage, magari gestiti da imam fondamentalisti. Tuttavia, è necessario chiedere reciprocità ai paesi islamici, dove i cristiani sono perseguitati e le chiese non certo incoraggiate. Qui, il nostro eccesso di timore non è saggezza».
Cosa pensa della riforma del processo breve?
«Dissento. Sfasciare ancora di più il sistema-giustizia sarebbe irresponsabile. Lo sa che nell'ultimo anno sono stati ingaggiati in Italia quasi 200.000 procedimenti penali per cause condominiali? Che il primo motivo per i mancati investimenti USA in Italia è lo sfascio della giustizia? Occupiamoci di questo! Io confermo che non chiederò dimissioni del premier se qualcuno vuole processarlo».
«Dissento. Sfasciare ancora di più il sistema-giustizia sarebbe irresponsabile. Lo sa che nell'ultimo anno sono stati ingaggiati in Italia quasi 200.000 procedimenti penali per cause condominiali? Che il primo motivo per i mancati investimenti USA in Italia è lo sfascio della giustizia? Occupiamoci di questo! Io confermo che non chiederò dimissioni del premier se qualcuno vuole processarlo».
Lei crede alle affermazioni del pentito Spatuzza su Berlusconi e Dell'Utri?
«Dubito. Tuttavia, siccome se ne stanno occupando almeno quattro diversi uffici giudiziari, facciano presto a trovare gli eventuali riscontri».
«Dubito. Tuttavia, siccome se ne stanno occupando almeno quattro diversi uffici giudiziari, facciano presto a trovare gli eventuali riscontri».
Qual è il suo giudizio sulla manifestazione di piazza contro Berlusconi? Potrà essere la piazza o una sentenza di tribunale a far cadere il governo o saranno le urne?
«Ogni manifestazione è indizio di libertà, se è nonviolenta. Io non ci sono andato, perché non condivido la linea giustizialista. Del resto, una piazza di sinistra che inneggia a Gianfranco Fini e Veronica Berlusconi mi pare francamente un caso lampante della crisi della sinistra...»
«Ogni manifestazione è indizio di libertà, se è nonviolenta. Io non ci sono andato, perché non condivido la linea giustizialista. Del resto, una piazza di sinistra che inneggia a Gianfranco Fini e Veronica Berlusconi mi pare francamente un caso lampante della crisi della sinistra...»
La Gazzetta di Parma, 11 dicembre 2009