Costi politica, «Indennità argine a dilettantismo e corruzione»
Presentata alla biblioteca del Senato la Lettera agli onesti" del 1895
«È giusto che in tempi di crisi la politica metta un "cap", un tetto ai propri costi, ma la sua autonomia è un argine al rischio corruzione». Francesco Rutelli ricorda Felice Cavallotti, giornalista, letterato e politico anti-crispino che denunciò gli scandali dell'Italia della seconda metà dell'Ottocento, e ne sottolinea la lezione in favore della necessità di mettere al riparo la funzione rappresentativa dalle "tentazioni", che già nei primi decenni di storia unitaria facevano storia, a partire da quello della Banca romana. L'occasione è la presentazione nella Biblioteca del Senato del volume "Lettera agli onesti di tutti i partiti", la denuncia del deputato Cavallotti nel 1895, che non ebbe fortuna visto che fu bocciata in Parlamento (lo stesso autore subì una fine tragica, ucciso nel duello del 1898 con il giornalista deputato conservatore Macola). Rutelli ha ricordato il fondatore della sinistra radicale storica, nel convegno con i professori Sebastiano Maffettone, Carmela De Caro, Nicola Sella di Monteluce (Treves editore) e l'economista Paolo Savona.
"In particolare, il leader di ApI ha sottolineato come il rischio corruzione sia sempre presente: «La corruzione è nella porta accanto» e come accomuni democrazie e dittature, anche se in queste ultime trova la sua «collocazione perfetta». Rutelli ha evidenziato la lezione di Cavallotti in favore del voto alle donne, dell'indipendenza della magistratura, della democrazia diretta, della laicità, dell'educazione gratuita per i poveri meritevoli e per l'autonomia della politica grazie al riconoscimento di una specifica indennità parlamentare che è in grado di porre freno al rischio del dilettantismo in politica, perché, ha sottolineato Rutelli, «in politica sono più nocivi i dilettanti dei professionisti».