FRANCESCO RUTELLI

Intervento in Senato su mozioni clima

Dibattito sulle mozioni: la maggioranza contesta le posizioni prevalenti nella Comunità scientifica internazionale

Signor Presidente,
chiedo al rappresentante del Governo, al quale notoriamente va la mia stima, l'attenzione per lo svolgimento del mio intervento, perché segnalerò al Governo che questo dibattito rischia di diventare un serio infortunio politico, in vista soprattutto delle responsabilità internazionali che l'Italia è chiamata ad assolvere e soprattutto della guida del G8, che si concluderà con il vertice nell'isola della Maddalena, oltre che con un vertice sui temi ambientali e con uno sui temi energetici.

Quindi, farò un intervento solo di merito politico, partendo dalla premessa che è del tutto legittimo che ci siano in quest'Aula opinioni, desunte dal dibattito scientifico, anche divergenti, certamente articolate e diverse, ma non è possibile che il Parlamento della Repubblica italiana, nella sede dell'Assemblea del Senato, prenda una posizione politica impegnativa contrastante con quella di tutti i grandi Paesi del mondo, da qualunque Governo siano retti quanto a segno politico. E a questo brevemente mi dedicherò.

La posizione sostenuta dal senatore Possa poco fa, che è agli atti del Senato, e le tre diverse successive versioni - forse ne arriverà una quarta - della mozione predisposta dalla maggioranza non è adesso nostro compito discuterle dal punto di vista scientifico. C'è un aggiornamento costante, senatore Possa, che va in una direzione opposta a quella, pur rispettabile, da lei espressa.

Cito soltanto la notizia che è stata diffusa tre giorni fa dalla stampa statunitense per cui il MIT, l'Istituto di tecnologia di Boston, ha aggiornato nelle ultime settimane le sue proiezioni nell'ambito del modello di sistema globale integrato sul cambiamento climatico, che analizza e proietta i dati dal 1861 al 2100, con delle previsioni nettamente più preoccupate e più critiche alla luce di una serie di fattori che, ripeto, evoco, ma non richiamo: risulta che un fattore di interazione moltiplicativa che riguarda i ghiacci, che riguarda il riscaldamento dei mari, che riguarda una serie di fattori propri dell'atmosfera sta portando a previsioni peggiori, più critiche, più negative di quelle che sono alla base del quarto rapporto dell'IPCC, ossia del Comitato delle Nazioni Unite che si occupa di questo raggruppando i più grandi scienziati del clima, cui molti colleghi si sono richiamati.

Voglio però fare un intervento strettamente politico, perché oggi il dibattito internazionale dà per acquisita la preoccupazione di natura scientifica e si sta orientando sulle risposte economiche, cioè su come la componente ambientale può diventare una risposta alla crisi internazionale. E questo è il dibattito che avviene oggi molto più tra i soggetti economici e finanziari che in sede scientifica, ripeto, poiché si dà per acquisita una valutazione, nella quale convive naturalmente il dubbio, è presente un vivo dibattito, c'è un'attenta polemica, ma c'è anche una schiacciante determinazione dei soggetti scientifici.

Come può il Governo italiano immaginare di guidare il G8 su una posizione come quella contenuta nella mozione che è stata illustrata, con grande civiltà ed i cui convincimenti rispetto, dal senatore Possa? Chi si troverà accanto il Governo italiano nel G8 che guida? Chi avrà accanto Berlusconi? Avrà il Canada, il nuovo premier canadese conservatore Harper, che nel suo discorso di insediamento ha modificato nettamente la posizione assunta due anni prima dal precedente Governo conservatore ed ha proposto alla nuova amministrazione americana Obama un accordo per affrontare congiuntamente, con delle politiche incisive per ridurlo in modo spettacolare, l'inquinamento che contribuisce al mutamento climatico nell'arco dei prossimi anni.

Il presidente Berlusconi si troverà accanto il Governo giapponese, guidato dal nuovo premier Aso, il quale, nel suo discorso di insediamento ha assunto fortissime posizioni riguardanti il cambiamento climatico. Egli ha infatti dichiarato due mesi fa, al momento del suo insediamento, di avere la responsabilità, in merito al problema del riscaldamento globale, di affrontare insieme la sfida ambientale e quella economica, assumendo una nuova leadership del nuovo Governo di impronta moderata e conservatrice giapponese.

Il presidente Berlusconi si troverà accanto il Governo tedesco e il suo leader, la cancelliera Merkel che, nel suo discorso di insediamento, ha detto: "C'è un'evidenza scientifica sostanziale fortissima che il cambiamento climatico cui stiamo assistendo è provocato dall'uomo". Non è la dichiarazione di un esponente scientifico, ma di un esponente politico del maggiore Paese europeo nostro alleato, che siederà accanto a Berlusconi tra poche settimane nel vertice della Maddalena. La Germania assume l'impegno di ridurre le emissioni di gas serra del 21 per cento entro il 2012 e di almeno il 30 per cento (rispetto al 1990) entro il 2020. La Merkel ha poi dichiarato: "L'evidenza scientifica è schiacciante. Anche se gli scienziati avessero torto non perderemmo nulla. È una responsabilità che ci dobbiamo assumere".

Per quanto riguarda l'Inghilterra, si conosce la posizione del Governo Brown, quindi quella che il primo ministro Brown porterà al vertice presieduto dall'Italia. Ma l'opposizione conservatrice sta sfidando Brown su una posizione ancora più impegnativa ed il leader dei Conservatori Cameron ha dichiarato (addirittura riprendendo una posizione, che ha definito visionaria ed anticipatrice, della signora Thatcher, nel suo ultimo discorso politico) che questo deve diventare uno dei punti qualificanti della politica di un eventuale Governo conservatore che subentrasse nel Regno Unito a quello laburista. Delle dichiarazioni di Cameron ve ne faccio grazia, ma, nella sostanza, egli afferma, per spiegare la sua posizione, che la scelta è tra il progresso ed il passato.

Infine, il Governo francese guidato dai conservatori di Sarkozy. Vi leggo quanto il presidente Sarkozy ha detto in uno dei più importanti discorsi che ha fatto su questo tema: "La sicurezza del mondo è profondamente minacciata dai cambiamenti climatici. Oggi nessuno può più dire che non sapeva. Noi sappiamo." - dice Sarkozy - "Il punto centrale della politica ambiziosa che ci dobbiamo dare è la drastica diminuzione delle emissioni di gas serra. Questo punto non può più fare oggetto di dibattito. Non agire, e peso le mie parole", - dice Sarkozy - "sarebbe criminale.

Termino qui, colleghi. Oggi il presidente Berlusconi ha risposto (la risposta è del 1° aprile, data che talvolta porta anche altri significati, ma noi dall'opposizione la prendiamo sul serio) ad una lettera ricevuta dal presidente degli Stati Uniti Obama, l'altro convitato del G8, con cui gli aveva chiesto di tenere un vertice internazionale sui cambiamenti climatici alla Maddalena, dichiarando di aver accolto con gioia la richiesta di Obama di voler porre il tema dei cambiamenti climatici al centro del vertice della Maddalena.

Oggi, il commissario europeo Dimas, interpellato dai giornalisti a Bruxelles e rivolgendosi al Parlamento italiano a proposito della mozione che il nostro Senato sta discutendo, ha affermato: "Sono sicuro che gli italiani capiranno che sostenere tesi diverse da quelle dell'Unione europea non è una buona cosa, né per l'economia, né per la sicurezza energetica, né per l'occupazione. Gli obiettivi europei" - dice - "sono sicuri e addirittura li dobbiamo rafforzare".

Infine, Presidente, il ministro degli affari esteri Frattini - che rappresenta questo Governo, questa maggioranza e, su tale argomento, l'intero Parlamento italiano e, quindi, anche l'opposizione - oggi, 1° aprile 2009, ha deciso di partecipare all'insediamento dei nuovi Capitani Reggenti e ha tenuto un discorso a San Marino centrandolo sui problemi del clima. Il Ministro degli esteri del vostro Governo ha parlato assumendo tutte le posizioni che sono alla base delle mozioni dei colleghi del Partito Democratico, dell'UDC, dell'Italia dei Valori e della Lega. Oggi, il ministro Frattini, nel suo discorso, ha annunciato l'importanza dell'ingresso del nuovo Presidente americano, il cui contributo sarà determinante perché la lotta ai cambiamenti climatici è una priorità e anche uno strumento di rilancio dell'economia. Questo dice oggi il Ministro degli esteri del Governo italiano.

Vi pare possibile che il Parlamento italiano possa approvare una mozione che va esattamente nella direzione opposta agli impegni che l'Italia ha preso e difenderà in seno al G8, alla promessa che oggi ha fatto il Presidente del Consiglio al Presidente degli Stati Uniti invitandola a parlare su questi argomenti nel summit del G8 in Italia, alla Maddalena, e che il Ministro degli esteri oggi ha assunto come un tema di interesse comune e prioritario?

Il mio invito non polemico e la mia conclusione sono che su queste materie dobbiamo cercare di trovare una convergenza nell'interesse del Paese. Penso che tutti noi dobbiamo uscire dai catastrofismi - condivido quanto ha detto il collega Possa - ma allontanarci dal catastrofismo ambientale, che spesso ha a sua volta allontanato il concorso dell'Italia al raggiungimento dei grandi traguardi internazionali necessari dell'innovazione tecnologica, dello sviluppo economico e della tutela dell'ambiente, non significa oggi sposare il catastrofismo negazionista, di cui sono promotori alcuni esponenti dei quali si echeggia ampiamente oggi, in quella mozione, l'espressione politica.

Ecco perché è il caso che ci si unisca, come è avvenuto a Montecitorio, signor Presidente, dove maggioranza e opposizione hanno votato uno strumento parlamentare per incidere sulla crisi economica con misure ambientali. Noi salutiamo anche l'intesa che c'è tra le Regioni e il Governo sul piano casa perché può essere una strada importante ed anticiclica per lo sviluppo economico, senza distruggere l'ambiente, e per creare una nuova generazione di edilizia biosostenibile. Reclamiamo dall'opposizione un piano di stimolo per l'economia che includa molto più fortemente le misure sostenibili dal punto di vista ambientale.

Tutti questi argomenti, di fronte alla crisi economica, dovrebbero rappresentare motivo di impegno comune e di convergenza per cui l'opposizione dà la sua disponibilità al Governo. Non trasformiamo però il dibattito di oggi in un tardivo tentativo di riportare dentro una deliberazione del Parlamento - sarebbe legittimo se fosse un dibattito in un convegno - una linea che contraddice gli indirizzi della comunità politica internazionale che scaturiscono dalla larga convergenza della comunità scientifica.

Per questo noi sosteniamo le diverse mozioni che portano avanti questa linea e invitiamo la maggioranza a un ripensamento radicale di quel documento che, invece, la contraddice, in questo sbagliando.


1 aprile 2009

 


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