FRANCESCO RUTELLI

Pompei, «Archeologia e turismo risorse per sviluppo»

L'obiettivo è valorizzare l'area archeologica vesuviana dando impulso a tutte le attività ricettive, turistiche e alberghiere che insistono sul territorio. Da Ercolano (Napoli) il leader di ApI Francesco Rutelli intervenuto al convegno «un nuovo futuro dalle nostre antichità» punta l'accento sulla necessità di dare impulso alla economia partendo dalla riqualificazione delle bellezze archeologiche. E lo fa ricordando la sua mozione sulla valorizzazione dei beni culturali presentata al Senato, firmata da tutti i gruppi parlamentari.

«È una road map, una tabella di marcia molto concreta che deve diventare una occasione per trasformare realmente questa risorsa in una circostanza che crei impresa, lavoro e valorizzazione del territorio. Nella mozione - ha spiegato l'ex ministro ai Beni culturali - è contenuta la proposta di tenere una conferenza internazionale sull'area vesuviana e su Pompei entro giugno 2012, far venire le migliori risorse anche economiche oltre che scientifiche in grado di darci elementi di conoscenza su questo patrimonio e sui suoi legami col territorio».

Il leader di ApI ha parlato di due paradossi: il Santuario della Madonna di Pompei con 4 milioni di visitatori che non vanno a visitare gli Scavi. E poi, i siti di Oplonti e Stabia che fanno parte della stessa storia di Pompei ed Ercolano, ma ancora poco visitati. «La sfida - ha detto - è mettere assieme questa opportunità del grand tour contemporaneo con le potenzialità ricettive, produttive, del commercio, dell'artigianato e valorizzare questo grande patrimonio».

L'argomento sarà discusso con molta probabilità insieme al ministro dei beni culturali Lorenzo Ornaghi in visita il 18 dicembre agli Scavi di Pompei. E proprio a Pompei necessitano interventi di recupero e riqualificazione come ha spiegato Andrea Carandini presidente del consiglio superiore dei Beni Culturali. «È la prima volta che lo stato italiano prende in mano la situazione con un finanziamento di 105 milioni di euro, con nuovi funzionari per la Soprintendenza. Qui a Ercolano la fondazione Packard ha impostato le cose esattamente come noi le vogliamo esportare a Pompei. Ercolano è un po' l'esempio ma Pompei è un problema più grosso e più gravoso di Ercolano. È importante che questi soldi vengano spesi bene, che non vengano sciupati e non vengano dispersi in mille rivoli e siano veramente finalizzati a un recupero». 

 

 

 

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