La tratta di esseri umani e le sue implicazioni per la sicurezza della Repubblica
Approvata la Relazione del Copasir
Presentata questa mattina in una conferenza stampa la Relazione:
Una minaccia per la nostra sicurezza, una intollerabile violazione dei diritti umani che riguarda nel mondo milioni di nuovi schiavi, soprattutto donne e bambini: così può definirsi oggi il fenomeno della tratta degli esseri umani. Un fenomeno questo, tra le prime tre forme di reddito per mafie e criminalita' nel mondo insieme al traffico di droga e di armi che va colpito e combattuto con la collaborazione internazionale.
L'aspetto piu' drammatico del mercato transnazionale riguarda i minori, un numero crescente di bambine e bambini, giovani e ragazzi che sono sfruttati da queste mafie e tenuti in soggezione.
La relazione del Copasir, di oltre cento pagine, analizza i numeri e i contorni del fenomeno, lanciando anche proposte operative, tra cui l'introduzione del reato di ''danneggiamento, soppressione, occultamento, detenzione, falsificazione e procacciamento di documenti di identita' e viaggio'' allo scopo di facilitare o effettuare la tratta.
Secondo l'Organizzazione internazionale per le migrazioni sono 1 milione gli esseri umani vittime di questo traffico ogni anno nel mondo, 500mila solo in Europa. Per l'Organizzazione internazionale del Lavoro, 12.300.000 sono le persone sottoposte a sfruttamento lavorativo
e sessuale (di cui ogni anno 800mila sono trasportate fuori dal loro paese): l'80% sono donne e ragazze, piu' del 50% sono minori.
In Italia tra lavoro nero, accattonaggio, prostituzione sono decine di migliaia gli esseri umani vittime di questo fenomeno che vede la criminalita' italiana coinvolta soprattutto a livello di logistica. Nel 2007 nel nostro paese sono state 1.267 le denunce per riduzione in schiavitu', 108 quelle per acquisto di schiavi, 645 quelle per sfruttamento della prostituzione minorile, 278 quelle per tratta di persone, 1.770 per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina (2.183 nel 2008).
Un traffico, gestito da organizzazioni mafiose ben radicate, di cui occorre studiare le rotte, collaborando con i paesi che vengono attraversati da questo fenomeno che riguarda immediatamente la nostra sicurezza e principi e valori umani fondamentali.
L'Italia è sotto questo profilo un paese particolarmente vulnerabile perchè luogo di transito di forti flussi migratori.
Quello della tratta è considerato dal Copasir un problema di sicurezza prioritario. Il Comitato auspica sforzi maggiori del governo in materia di cooperazione internazione e accordi tra polizie. Oltre alla formazione di chi contrasta il crimine, il Copasir chiede la creazione di un Organismo ad hoc per la raccolta dati e l'integrazione dei protocolli d'intesa tra direzioni distrettuali antimafia e procure della Repubblica.
Due gli interventi normativi proposti: uno per estendere il rilascio del permesso di soggiorno ai fini del ricongiungimento familiare alle vittime di tratta e l'altro per l'introduzione di un reato per punire chi compie atti illeciti con documenti di identità ai fini della tratta.
29 aprile 2009
Leggi il testo integrale della Relazione.
Di seguito è possibile scaricare la sintesi della Relazione distribuita alla Stampa.
La relazione del Copasir, di oltre cento pagine, analizza i numeri e i contorni del fenomeno, lanciando anche proposte operative, tra cui l'introduzione del reato di ''danneggiamento, soppressione, occultamento, detenzione, falsificazione e procacciamento di documenti di identita' e viaggio'' allo scopo di facilitare o effettuare la tratta.
Secondo l'Organizzazione internazionale per le migrazioni sono 1 milione gli esseri umani vittime di questo traffico ogni anno nel mondo, 500mila solo in Europa. Per l'Organizzazione internazionale del Lavoro, 12.300.000 sono le persone sottoposte a sfruttamento lavorativo
e sessuale (di cui ogni anno 800mila sono trasportate fuori dal loro paese): l'80% sono donne e ragazze, piu' del 50% sono minori.
In Italia tra lavoro nero, accattonaggio, prostituzione sono decine di migliaia gli esseri umani vittime di questo fenomeno che vede la criminalita' italiana coinvolta soprattutto a livello di logistica. Nel 2007 nel nostro paese sono state 1.267 le denunce per riduzione in schiavitu', 108 quelle per acquisto di schiavi, 645 quelle per sfruttamento della prostituzione minorile, 278 quelle per tratta di persone, 1.770 per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina (2.183 nel 2008).
Un traffico, gestito da organizzazioni mafiose ben radicate, di cui occorre studiare le rotte, collaborando con i paesi che vengono attraversati da questo fenomeno che riguarda immediatamente la nostra sicurezza e principi e valori umani fondamentali.
L'Italia è sotto questo profilo un paese particolarmente vulnerabile perchè luogo di transito di forti flussi migratori.
Quello della tratta è considerato dal Copasir un problema di sicurezza prioritario. Il Comitato auspica sforzi maggiori del governo in materia di cooperazione internazione e accordi tra polizie. Oltre alla formazione di chi contrasta il crimine, il Copasir chiede la creazione di un Organismo ad hoc per la raccolta dati e l'integrazione dei protocolli d'intesa tra direzioni distrettuali antimafia e procure della Repubblica.
Due gli interventi normativi proposti: uno per estendere il rilascio del permesso di soggiorno ai fini del ricongiungimento familiare alle vittime di tratta e l'altro per l'introduzione di un reato per punire chi compie atti illeciti con documenti di identità ai fini della tratta.
29 aprile 2009
Leggi il testo integrale della Relazione.
Di seguito è possibile scaricare la sintesi della Relazione distribuita alla Stampa.