«Ora unità, saremo prima forza Paese»
Il Terzo Polo «pur nel rispetto delle identità di ciascuno» deve avere «l'ambizione di far nascere una formazione unitaria». Così il leader dell'Api, Francesco Rutelli, alla convention organizzata dal Terzo polo questa mattina a Roma. Udc, Api e Fli possono diventare, secondo Rutelli, «la prima aggregazione politica ed elettorale del Paese», anche considerato che come Terzo polo i tre partiti sono in grado di prendere più voti della somma dei voti di ciascuno di essi. Perché oggi, «di fronte alla crisi dei due poli esistenti, gli italiani si aspettano la nascita di una formazione unitaria che dia, nei prossimi mesi, una serie di risposte a partire dal sostegno al governo Monti». «Noi - conclude il leader dell'Api - eravamo terzi in ordine di partenza, ma oggi siamo consapevoli di avere il potenziale per diventare la prima aggregazione politico-elettorale del Paese e per questo credo che ci si debba prendere sul serio».
Il nome Terzo polo vi sta un po' stretto, avete pensato a un nuovo nome? «Sarà una delle novità del 2012, è chiaro che il Terzo polo è nato quando l'Italia aveva un polo di maggioranza e uno di opposizione, con un'intuizione molto coraggiosa che si è dimostrata lungimirante. Oggi non è più 'Terzo polo perché vediamo che le vecchie coalizioni si sono rotte, gli alleati si sono separati, la Lega dal Pdl e Di Pietro dal Pd e dunque siamo entrati in una stagione che ci deve aiutare ad affrontare la crisi economica, difficilissima».
Lo afferma il leader di Api Francesco Rutelli. «In questa fase non serve il populismo, ma occorrono la serietà e la concretezza per il bene degli italiani e dunque il Terzo polo si accinge a diventare un punto di aggregazione molto più grande, molto più largo perché ha anticipato questi cambiamenti. Noi vediamo che ci chiedono di diventare l'aggregazione di riferimento per tutti i riformisti e i moderati italiani», conclude Rutelli.
«Se non c'è più il governo Berlusconi, lo si deve al Terzo polo». Lo ha rivendicato il leader dell'Api Francesco Rutelli, in apertura del suo intervento alla convention di questa mattina al palazzo dei Congressi di Roma. Rutelli, analizzando la situazione a un mese dalla nascita del governo Monti, si è poi soffermato sul Pd, dove «si apre il grande interrogativo di cosa succeda adesso dell'accordo di Vasto», e sul Pdl. «Un terzo dei parlamentari del Pdl - ha osservato - non ha votato la manovra: è qualcosa mai accaduta nella storia dei grandi partiti italiani. Testimonia di un rischio che non vogliamo incoraggiare: un rompete le righe di un partito che se crollasse porterebbe al crollo dell'intero scenario politico elettorale di questo fine legislatura». E allora «dobbiamo avere un atteggiamento responsabile verso il Pdl - ha affermato - perché trovi la sua strada e non faccia mancare il suo sostegno a governo».
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