Approvati in Senato Odg di ApI su iniziative per la festa dell'Unità d'Italia
Intervento del sen. Francesco Rutelli in discussione generale del disegno di legge (2569) Conversione in legge del decreto-legge 22 febbraio 2011, n. 5, recante disposizioni per la festa nazionale del 17 marzo 2011
Signora Presidente, rispondo alla sua domanda e ne approfitto anche per una dichiarazione di voto sugli ordini del giorno G100 e G102, di cui sono primo firmatario. Vorrei sottolineare che questi due ordini del giorno si collegano ad un dibattito a mio avviso costruttivo.
L'ordine del giorno G100, sul quale accetto la proposta di riformulazione avanzata dal sottosegretario Cossiga, che ringrazio, consentirà, una volta riformulato, di decidere la conferma del Comitato nazionale per le iniziative oppure una sua riorganizzazione, alla luce dell'esperienza che è certamente riuscita. Voglio ricordare che il testo in questione prevede il coinvolgimento della Conferenza Stato-Regioni Autonomie e del servizio pubblico radiotelevisivo, la collaborazione della Presidenza del Consiglio e del Ministero per i beni e le attività culturali con i Ministeri dell'istruzione e della gioventù. L'esperienza della celebrazione e delle iniziative collegate è stata certamente molto positiva. Penso allora sia saggio che, monitorandolo in sede parlamentare e in collaborazione con le iniziative parlamentari, il Governo possa valutare se tenere in vita, senza accrescimento di spese, l'attuale Comitato o riformularne il compito d'ora in avanti.In merito all'ordine del giorno G102, signora Presidente, accolgo anche in questo caso la proposta di riformulazione però chiedo al Sottosegretario di farci avere il testo riformulato attraverso gli Uffici. Tale ordine del giorno riprende una problematica affiorata in tutti gli interventi, da quello della collega Garavaglia, a quelli di colleghi della maggioranza e delle opposizioni. Noi infatti abbiamo non più come festa che comporta astensione dal lavoro il 4 novembre: ci sono il 25 aprile e il 2 giugno, le due festività relative alla Liberazione e all'istituzione della Repubblica, e ora questa celebrazione straordinariamente riuscita, che, mi permetto di sottolineare, rivolgendomi ai colleghi dell'Italia dei Valori, più che all'indipendenza dell'Italia, che è un concetto francamente discutibile, si richiama alla nascita della Nazione e all'Unità nazionale attraverso ciò che avvenne il 17 marzo 1861. È evidente allora che sorge l'esigenza legata anche ai problemi del lavoro, delle attività produttive e - aggiungo - della programmazione delle ferie, con riferimento alla prima industria nazionale, che è il turismo, e che dovrebbe essere affrontata, al di là del dibattito che di volta in volta si apre su una celebrazione nazionale, con uno sguardo di insieme. Mi riferisco ad un'attualizzazione delle festività civili e religiose dentro il calendario nazionale, ad una programmazione delle ferie, delle vacanze scolastiche (che è competenza delle Regioni), ad un'organizzazione dell'industria turistica, tra le festività estive, quelle natalizie, che terminano con l'epifania, e quelle pasquali.
Questa materia, Presidente, è oggetto di grande e seria programmazione nei principali Paesi europei. Voglio ricordare - e mi rivolgo in particolare ai colleghi della Lega - che questo avviene particolarmente in uno Stato federale, che è la Germania, dove le vacanze sono scaglionate ed organizzate in modo da favorire l'afflusso dei cittadini a seconda della stagione turistica. Se voi andate sulla costiera friulana e veneta nei primi dieci giorni di settembre, trovate moltissimi bavaresi perché la Baviera prolunga le sue vacanze, alternandole in modo da favorire anche la rotazione nelle stagioni sciistiche invernali. È chiaro che è una problematica nazionale, ma anche, in un certo senso, federalista, da organizzare sulla base dei programmi e delle esigenze dei territori, vedendola però in chiave d'insieme. Non si può dunque disgiungere la celebrazione delle festività nazionali, quali esse siano, anche ferie che comportano astensione dal lavoro o festività che non comportano astensione dal lavoro, da un'importante attività celebrativa attraverso le scuole, il sistema pubblico radiotelevisivo ed il sistema degli enti locali. È questo un grande compito che la Repubblica, lo Stato, le Regioni e le Autonomie dovrebbero assumere.
Invito pertanto il Governo ad assumere e mantenere l'impegno che entro la fine di quest'anno questo ragionamento possa essere fatto, per evitare che ci ritroviamo a litigare e creare dei conflitti sul 17 marzo, piuttosto che sul 4 novembre, o sull'accorpamento tra il 2 giugno e il 25 aprile, come alcuni hanno proposto: questa deve essere una grande discussione nazionale, utile anche per gli interessi economici italiani. Infatti, la cosa più deprimente è stata che alcune categorie produttive si sono accorte solo un mese prima che il 17 marzo sarebbe stata vacanza, mentre la relativa legge è stata approvata lo scorso anno. Vogliamo e dobbiamo discuterne per tempo e secondo me dobbiamo rimettere a regime, nell'interesse generale del Paese, la problematica delle festività con senso di responsabilità, anche perché essa sia utile per le attività produttive e per la prima industria del Paese, quella del turismo.
Ordine del giorno
Il Senato della Repubblica
impegna il Governo a presentare al Parlamento, entro il 30 giugno 2011, un provvedimento volto al riordino delle festività nazionali italiane;
tale provvedimento sarà basato sul rispetto delle tradizioni civili e religiose proprie delle ricorrenze nazionali, e includerà la celebrazione del 17 marzo, giornata dell'Unità d'Italia; non dovrà prevedere ulteriori giornate di vacanza scolastica né di astensione dal lavoro; d'intesa con la Conferenza Stato - Regioni, dovrà consentire una più efficace programmazione delle vacanze scolastiche, oltre che dei periodi di ferie, al fine di sostenere l'industria turistica nazionale anche attraverso una maggiore flessibilità delle ferie disposte nel corso dell'anno, al fine di incontrare la crescente domanda di brevi periodi di vacanza ed incentivarne lo svolgimento sull'intero territorio nazionale.
Francesco Rutelli, Emanuela Baio Dossi, Franco Bruno, Claudio Molinari, Riccardo Milana, Giacinto Russo
Ordine del giorno
Il Senato della Repubblica,
considerata l'eccellente riuscita della celebrazione del 150° Anniversario dell'Unità d'Italia, imperniata sulle iniziative svolte lo scorso 17 marzo 2011;
considerato che tale riuscita non dovrà essere dispersa, ma piuttosto consolidata nella consapevolezza nazionale;
impegna il Governo ad istituire un Comitato nazionale per le iniziative da svolgersi ogni anno in occasione dell'Anniversario dell'Unità d'Italia, in collaborazione tra la Presidenza del Consiglio dei Ministri e il Ministero per i Beni e le attività Culturali; tale Comitato opererà con i fondi già disponibili e coordinerà le proprie iniziative con il Ministero dell'Istruzione, Università e Ricerca e quello della Gioventù, al fine di dar vita ad iniziative che coinvolgano particolarmente la popolazione scolastica e tutti i giovani italiani, anche in collaborazione con la Conferenza Stato - Regioni - Autonomie e con il servizio pubblico radiotelevisivo.
Francesco Rutelli, Emanuela Baio Dossi, Franco Bruno, Claudio Molinari, Riccardo Milana, Giacinto Russo