Caso NSA: Rutelli, Servizi dicano se ha funzionato contro spionaggio
Numeri sicuri solo su scrivanie premier - sistemi per intercettare in comignoli ambasciate Roma
Roma, 28 ott. (Adnkronos) - ''Non sappiamo ancora cosa e' avvenuto in Italia. I nostri Servizi Segreti dicano se l'attivita' di controspionaggio ha funzionato a tutela delle istituzioni, delle attivita' economiche e degli interessi italiani, e della privacy dei cittadini''. Lo dice all'Adnkronos l'ex presidente del Copasir, Francesco Rutelli, in merito agli ultimi sviluppi del Datagate.
''I Direttori delle Agenzie -rimarca il leader dell'Api- spieghino al Copasir se le tutele per gli uomini delle istituzioni hanno funzionato, visto che sappiamo che gli unici numeri 'sicuri' dovrebbero essere i telefoni fissi sulle scrivanie dei primi ministri, perche' operano con linee criptate''. Per Rutelli, autore del rapporto alle Camere su 'Cyberminacce alla sicurezza', ''se fossero stati spiati degli esponenti di governo e delle istituzioni, vorrebbe rdire che il controspionaggio non ha funzionato''.''Viviamo in una societa' in cui tutti cercano informazioni -sottolinea- e dentro i comignoli di una decina di ambasciate a Roma si nascondono certamente dei sistemi per ascoltare e raccogliere molte comunicazioni che avvengono qui''.
DOPO ATTACCO A TORRI GEMELLE NESSUNO SI SCANDALIZZI SE SIAMO CONTROLLATI
(Adnkronos) - Per Rutelli, ''dopo Bin Laden e l'attacco alle Torri Gemelle nessuno puo' scandalizzarsi. E chi oggi si sorprende e' ipocrita. perche' il mondo e' cambiato con le nuove tecnologie ed e' mutata anche la politica dello spionaggio. Gli americani hanno fatto delle norme per finalita' di difesa nazionale che hanno creato un sistema di controllo senza precedenti. La Nsa che ho avuto occasione di visitare in una missione a suo tempo effettuata dal Copasir, assumeva non delle spie ma dei matematici, esperti di algoritmi. Da anni i piu' braci vengono assunti alla Nsa, per rielebaorare algoritimi difensivi e offensivi, in gradi di decrittare o criptare comunicazioni in ogni parte del mondo''.
Insomma, sottolinea l'ex presidnete del Copasir, ''l'idea tradizionale delle 'barbe finte' ha lasciato il posto a una frenesia tecnologica nella quale perfino delle figure molto modeste come Edward Snowden e Bradley Manning, ma anche Julian Assange diventano una sorta di icone della dissacrazione''.
In generale, rimarca Rutelli, ''definire oggi cosa e' segreto e' molto difficile, nel momento in cui ciascuno di noi pubblica i propri messaggi sui social network e dopo poco ci arrivano le pubblicita' legate a quei messaggi che crediamo privati e in realta' finiscono, come ha ricordato il Garante della privacy, in un gigantesco frullatore. Alla privacy abbiamo rinunciato tutti''.