Intervista su "Repubblica": «Roma città ormai senza governo»
Il leader di ApI: «Roma è al tracollo. Alemanno non risolve i problemi, li commenta»
«Ormai Alemanno fa solo il commentatore: non amministra, non progetta, non risolve i problemi. C'è un ingorgo? Dice che è inconcepibile. Si verifica un crimine efferato? Lui si indigna. I rifiuti a Roma non si sa più dove metterli? Delega al prefetto. Eppure sia il nubifragio sia l'inaugurazione del negozio a Ponte Milvio erano due eventi di ordinaria amministrazione». L'ex sindaco e leader dell'Api Francesco Rutelli allarga le braccia: «Ha il dovere di assumersi le sue responsabilità, non di prendersela con le voci critiche».
Ecco senatore, Alemanno porta proprio quei due eventi come esempio della polemica sterile, carica d'odio, dell'opposizione. Anche lei ritiene che fossero così imprevisti e imprevedibili da assolvere l'amministrazione da ogni colpa?
«Ma figuriamoci, erano ampiamente attesi. Sul nubifragio sono mancati l'informazione al pubblico e i servizi sostitutivi, oltre alla più basilare prevenzione: se a Roma non piove da tre mesi e inizia l'autunno che, come sanno pure i bambini, porta acquazzoni, la prima cosa da fare è verificare se le caditoie sono ostruite. Non mi pare sia stato fatto. E si è visto».
E sull'apertura del negozio di elettronica?
«Anche lì, si sapeva da settimane, oltretutto c'era gente accampata dalla sera prima, bastava mandare subito i vigili, transennare l'area, ma diche stiamo parlando? Basta l'inaugurazione di un grande magazzino per bloccare tutta Roma Nord sino al Gra? La verità è che siamo al tracollo dell'amministrazione: non si pagano i fornitori; zero manutenzione; i suoi progetti che si stanno portando avanti, a rilento, sono quelli miei e di Veltroni (metro B1, metro C, Centro congressi...). E poi basta andare in un qualsiasi ufficio: disorganizzazione, tempi biblici, persino un ritorno di fenomeni di corruzione».
Sta descrivendo una città non governata.
«Inevitabile con un sindaco che sta sempre in giro per l'Italia a far comizi, organizza una corrente interna al Pdl, spende più energie a fare la fronda a Berlusconi che a risolvere i problemi della città. E oltretutto cambia assessori al bilancio e capi di gabinetto come d'autunno cadono le foglie sul lungotevere».
Alemanno sostiene però che se siete così ostili, nonostante le gravi difficoltà che attraversa Roma a causa dei tagli del governo, è perché non riuscite ancora a capacitarvi della sua vittoria in Campidoglio.
«Senta, l'opposizione fa il suo mestiere. E siccome sembra che lo abbia dimenticato, vorrei ricordare ad Alemanno cos'era la loro opposizione. Nel '94, io ero stato eletto sindaco da pochi mesi, Berlusconi vinse le Politiche: quella notte stessa io mi ritrovai proprio l'attuale sindaco sotto casa mia, insieme a un gruppo di militanti in camicia nera, a urlare che dovevo dimettermi perché ormai aveva vinto la destra».
Sì, ma forse non vi accusava di ogni nefandezza accaduta in città.
Ah no? Vada a contare le denunce presentate all'autorità giudiziaria contro la nostra amministrazione. Una ogni settimana! Hanno cercato di bloccare tutto: dall'Auditorium alla Teca dell'Ara Pacis. Questa la intendevano addirittura demolire, mentre oggi i loro giannizzeri stanno tutti giorni Il a fare manifestazioni. Bene, hanno scoperto che era preziosa per la città».
Oggi Alemanno ha attaccato anche Repubblica. Lei, da sindaco, lo ha mai fatto?
«No, non è giusto attaccare i giornali. E guardi che non sempre sono stati teneri con noi. Si vuole tacitare il dissenso come nelle Repubbliche sovietiche. Anziché piccarsi, il sindaco ringrazi chi esercita una funzione critica: spesso le voci meno mansuete ti mettono sull'avviso e ti evitano guai peggiori. E attenzione: ora c'è da vigilare sulla candidatura olimpica: non vedo trasparenza sulle scelte urbanistiche e le risorse economiche».
Ma ad Alemanno almeno un merito glielo riconosce?
«Un'abilità più che altro: se in città si verifica un disastro lui si precipita a denunciarlo, a esprimere sconcerto. Un sindaco i problemi li deve risolve' re, non è un commentatore del processo del lunedì».