Turismo, Sia al centro campagna elettorale
Evitare che il turismo sia sempre agli ultimi posti nei temi affrontati in campagna elettorale. I partecipanti alla prossima campagna e il futuro governo devono occuparsene con serieta'. Questa la richiesta degli imprenditori del settore, che trova sponda in un gruppo di senatori di vari schieramenti firmatari di una mozione per lo sviluppo e la competitivia' del turismo in Italia. Un testo, il cui primo firmatario e' Francesco Rutelli, e che ha ottenuto l'approvazione dalle associazioni di settore: Confturismo Confcommercio, Assoturismo Confesercenti, Federturismo Confindustria. L'idea comune e' di farlo diventare un 'manifesto' da sottoporre all'opinione pubblica, ai partiti e al nuovo esecutivo. «L'obiettivo - ribadisce Rutelli - e' evitare che il tema sia sempre agli ultimi posti nei temi affrontati in campagna elettorale».
Dodici le priorita' che il manifesto di politici e imprenditori mette in campo, a partire da una riorganizzazione della governance che (come prevede il disegno di legge predisposto dall'attuale governo) attui per il settore una legislazione concorrente, con pari poteri per Stato e Regioni (oggi la materia e' di competenza esclusiva delle Regioni). «Il nostro tentativo è quello di costruire una piattaforma condivisa per dare al turismo il posto che gli spetta in una legislatura che si preannuncia non facile», ha detto Rutelli.
Il leader di ApI ha inoltre fatto notare come siano troppi gli enti che si occupano a vario titolo di turismo: 21 assessorati, 13 agenzie regionali per la promozione, 28 enti provinciali, 3 aziende autonome di soggiorno, 52 sistemi turistici su base comunale o provinciale, 4 unioni di prodotto, 20 servizi turistici regionali, 13 consorzi di promozione turistica (per un totale di 155 diversi organismi), che si aggiungono alle competenze esercitate da Province, Camere di Commercio, Comuni, Comunita' montane, parchi nazionali e regionali e circa 6 mila pro loco.