Rutelli: tutti i nodi della politica e del governo vengono al pettine. Proviamo a vederli uno per uno.
1. Il partito di Berlusconi e' il suo. Carismatico, proprietario: lo si chiami come si vuole, da 20 anni gli altri li' dentro non contano. Qualcuno può dissociarsi? Si, ma se lo fanno dopo essersi fatti nominare ed eleggere, non sono granché credibili.2. La "soluzione giudiziaria" della vicenda politica di Berlusconi e' una scorciatoia che non scioglie il nodo politico. A meno che Berlusconi si ritiri dopo la condanna e nella prospettiva del rischio-arresti. Se così non sarà, lo scontro continuerà (occhio: se fosse giocato sul filo pro/contro i magistrati, l'esito non sarebbe scontato come oggi appare).
3. La sinistra e' ben lontana dalla maggioranza, e l'unità nazionale si poteva fare solo con Berlusconi. L'idea di governarci assieme e immaginarlo distrutto, stava poco in piedi.
4. Ancora meno credibile l'attività di governo in questo scenario. Le uniche misure che si ricordano, sono quelle pretese da Berlusconi sulle tasse (IMU, IVA etc), che in realtà sono solo propagandistiche: rinvii e differimenti senza chiarezza alcuna. Ma accettati dalla sinistra per due motivi: mancanza di numeri in Parlamento e, soprattutto, mancanza di idee e proposte migliori.
5. Dopo la caduta del governo Letta, si può fare un governo raccogliticcio? Certo, con qualche grillino, qualche transuga PDL, mettendo insieme Vendola e Monti in maggioranza. Ma con che prospettive? Peggiori delle attuali.
6. La palla tocca al PD. Non c'è spazio per tatticismi fallimentari, come con Bersani. Ricordiamo: in pochi giorni, accordo con Grillo; con Berlusconi (Presidenza Marini); contro Berlusconi (Prodi); con Berlusconi (Letta). Letta dica cosa vuole. Renzi dica cosa vuole.
7. Lo spazio centrale e riformatore ci sarebbe, ma l'affossamento del Terzo Polo e certe performance elettorali e postelettorali lo hanno ristretto.
Conclusione: questa e' la stagione per compromessi al ribasso, oppure, per propositi forti. Disgregazioni di compagini senz'anima, e nuove aggregazioni.