«2012, che può succedere nei prossimi tre mesi»
Dalla pagina facebook di Francesco Rutelli
La situazione è molto difficile. Ecco il mio punto di vista.
1. L'Italia si è affidata non ad un mago, ma a una persona competente e rispettata a livello internazionale. Siamo in mani molto migliori di prima.
2. I mercati continuano a reagire male. Anche perché esiste il timore che alcuni debiti sovrani imponenti possano essere ristrutturati, e i rendimenti dei titoli pluriennali sono altissimi in quanto reputati a rischio.
3. La crisi rischia di avvitarsi in una spirale di sfiducia, risanamenti forzati dei conti pubblici, mancata crescita o recessione delle economie nazionali.
4. In questo scenario, non può esistere una via autarchica. Al contrario: analisi accurate dicono che uscite dall'euro o default nazionali porterebbero effetti devastanti, con milioni di disoccupati e perdite di ricchezza nazionale per decine di punti percentuali.
5. La tenuta non può che essere europea, dunque. Quello che Monti sta facendo è di associare strettamente il destino dell'economia italiana ai maggiori paesi europei: anch'essi, infatti, sarebbero travolti in caso di insolvenza del nostro debito pubblico.
6. Ogni paese ha situazioni diverse. Per parlare dei tre maggiori: in Germania la Merkel aveva perso molti consensi a causa della crisi greca e oggi li sta recuperando su un'impostazione percepita in patria come intransigente verso i paesi "che vivono sopra i propri mezzi". La Francia ha elezioni imminenti e una situazione per molti versi critica; Sarkozy deve assolutamente evitare un avvitamento della zona euro nei prossimi mesi. Il Regno Unito ha una larga maggioranza popolare anti-europea e non ha una maggioranza parlamentare pro-europea (non solo a tutela della piazza finanziaria di Londra - vedi opposizione toitale alla 'Tobin tax'); si terrà fuori dagli accordi comunitari che saranno varati a fine marzo. L'Italia è tornata a svolgere una funzione importante rispetto a ciascuno di questi tre paesi, e nel più largo equilibrio europeo.
7. La Germania può porre delle condizioni, ma non può - e nella sostanza non vuole - impedire che i bilanci nazionali siano comunitarizzati, e che si creino difese finanziarie credibili, attraverso il rafforzamento dei due Fondi, la BCE e, in prospettiva, gli eurobond. La battaglia di questi 3 mesi è sul quando, non solo sul come queste misure di sicurezza debbano essere organizzate.
8. In Italia, Monti ha chiarito che i fondamentali dei conti sono sistemati, e che dunque le manovre sono terminate. Ora, il governo delle personalità tecniche - con il nostro pieno sostegno in Parlamento: ignominia su chi pensi di destabilizzarlo all'insegna del 'tanto peggio tanto meglio' per interessi di parte - deve realizzare, nello stesso arco dei prossimi tre mesi, una serie di misure pro-sviluppo. Sono tanto più indispensabili, in un anno che si annuncia senz'altro a crescita negativa. A partire da liberalizzazioni (non significa privatizzare: oggi, sarebbe svendere) che aiutino il dinamismo della società, l'apertura di nuove opportunità, più fiducia e lavoro per i giovani in particolare. Vedremo alla prova ministri che hanno ottenuto ampi poteri e che debbono dimostrare altrettante capacità realizzative.
9. Con il Terzo Polo, noi di Alleanza per l'Italia stiamo preparando proposte importanti per contribuire a questi tre mesi decisivi. Le presenteremo in modo innovativo già nel mese di gennaio, stimolando suggerimenti e partecipazione dei nostri sostenitori e di tutti i cittadini. Ne parleremo anche su questa pagina.