Nuovo polo, Rutelli: «Sono ottimista, il centro è il futuro dell'Italia»
«Il fatto che personalità e forze politiche che hanno avuto un passato diverso si incontrino e pensino al bene dell'Italia è molto positivo». Lo afferma il leader dell'Api, Francesco Rutelli, intervistato da Maurizio Belpietro a La telefonata" di "Mattino Cinque". «Non siamo ancora nati, non abbiamo neppure un nome. I creativi si metteranno al lavoro da gennaio e penso che il nome dovrà avere un carattere forte e simbolico, siamo ai primi passi, ma sono ottimista» aggiunge Rutelli convinto che «nello spazio centrale della politica italiana, lontano dagli estremismi, c'è il futuro dell'Italia e la responsabilità dei politici». Su come riescano a stare insieme Api, Udc, Fli, liberaldemocratici e repubblicani europei obietta: «andiamo più d'accordo io, Casini e Fini che Berlusconi con quei dipietristi che ha raccolto nella maggioranza, ma penso che siamo pronti a sostenere proposte giuste per il bene del Paese. E continuare a sottolineare le ragioni delle divergenze fa male all'Italia»."Quanto al fatto che in passato lui e Fini sono stati avversari nella corsa alla poltrona di sindaco di Roma, il leader dell'Api ritiene che sia «un fatto buono e positivo» l'intesa di adesso sottolineando che «se si confrontano i nostri discorsi in occasione delle feste di fondazione dei nostri due movimenti si vede che abbiamo detto le stesse cose, quindi c'é una larghissima convergenza». Sui temi etici, Rutelli assicura che «le diversità non ci impediranno di avere una politica comune. Se qualcuno avrà delle posizioni diverse, potrà esprimerle liberamente, ma sui grandi valori ci sarà una unità fondamentale. Scopo della nostra aggregazione è favorire il buon senso».