Giubileo 2000: il successo della buona amministrazione. Esempio per l'Expo 2015 e le Olimpiadi 2020
«Chi pensa oggi al Giubileo non pensa a grandi scorciatoie, perché è stato un miracolo laico realizzato passando solo per procedure ordinarie». Francesco Rutelli celebra i 10 anni dal Giubileo del 2000 con un convegno all'Auditorium di Roma organizzato dalla Fondazione Glocus presieduta da Linda Lanzillota, portavoce di Api, cui è intervenuto, tra gli altri, l'assessore alla Cultura del Comune di Roma Umberto Croppi e al quale ha portato i suoi saluti il cardinale Roger Etchegaray, allora presidente della commissione centrale per il Giubileo.«Per un evento straordinario come il Giubileo, il più grande per durata, partecipazione, complessità, è stato cruciale far vivere la legislazione ordinaria», ha sottolineato Rutelli riservando tra l'altro un «tributo e un riconoscimento a Guido Bertolaso per l'evento riuscitissimo di Tor Vergata». «Le chiavi di quel successo sono state una chiara responsabilità di guida, una forte volontà politica e una forte collaborazione. La macchina organizzativa ha battuto" tutti gli altri grandi eventi - ha proseguito l'ex sindaco di Roma -. Allora ci dissero, voi non lasciate nulla a Roma. Ma invece tutto quello che c'era c'è ancora».
Rutelli ha agganciato l'esperienza del Giubileo alle questioni dei giorni nostri: «Mi auguro che Milano dimostri capacità anche lontanamente paragonabile a quella del Giubileo, anche se oggi ancora non si intravede cosa accadrà per l'Expo del 2015. Abbiamo trasmesso alla Moratti il modello Agenzia per il Giubileo, non mi pare ci sia stata ricezione».
Non è mancato un riferimento alla sfida olimpica che la città si appresta a lanciare. Secondo Rutelli il Giubileo è una «tappa fondamentale che va capita a fondo per poter essere ripercorsa in vista della candidatura olimpica». Quanto alla situazione dello sviluppo della capitale oggi, l'ex sindaco della di Roma ha detto che «la città è ferma e con gli investimenti ai minimi».
Per l'assessore Croppi invece «i segni lasciati dalle precedenti amministrazioni non hanno niente a che vedere con l'urbanistica ed ha aggiunto: Noi abbiamo ereditato significativi interventi architettonici, ora stiamo lavorando alla cosa che segue ovvero l'urbanistica. A cominciare dal quartiere Flaminio in cui sono stati realizzati l'auditorium e il Maxxi ma non è stato pensato, prima di farli, di attrezzare l'asse che li collega».
Per Linda Lanzillotta: «È necessario rimettere in moto il paese che è bloccato dalla crisi economica e da una serie di episodi di corruzione che hanno riguardato le opere pubbliche. È possibile realizzare grandi opere in trasparenza e solo così si può guardare al futuro».
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