Lettera al Corriere della Sera sui 150 anni dell'Unità d'Italia
Caro direttore,
Ernesto Galli della Loggia ha sollevato un argomento molto serio a proposito della gravissima inadeguatezza nella preparazione al 150° dell'Unità d'Italia. Condivido le sue preoccupazioni. Ma ha scelto un bersaglio polemico sbagliato.
Fu il Presidente della Repubblica Ciampi a chiedere al precedente Governo Berlusconi di prepararsi per tempo. Purtroppo, non si fece nulla. Il Governo Prodi, nei 20 mesi del suo mandato, ha fatto invece molte cose, senz'altro migliorabili. Attivò le risorse per realizzare alcune opere pubbliche e per un programma di iniziative culturali e scientifiche. Creò un Comitato di Garanti formato da esponenti della cultura, delle istituzioni scientifiche e delle università, presieduto dallo stesso Ciampi per vigilare sui programmi.
Va ricordato che il Cinquantenario del 1911 celebrò a Roma l'unità della Nazione e "consacrò" la Capitale, anche con l'inaugurazione di importanti opere pubbliche (Vittoriano, Palazzo delle Esposizioni, Palazzo di Giustizia, Galleria di Arte Moderna, due nuovi ponti sul Tevere). Con il Centenario del 1961 a Torino, furono celebrate le virtù dell'esperienza sabauda, assieme al "boom" economico e industriale di quegli anni e realizzate alcune infrastrutture. E' evidente che stavolta, a distanza di 50 anni, il profilo delle celebrazioni debba essere originale, rispondente al nuovo quadro costituzionale, capace di toccare l'interesse dei cittadini (e soprattutto dei giovani).
A fine 2007 fu deciso un intervento infrastrutturale per ciascuna Regione, cofinanziato con Comuni e Regioni (con una priorità per Torino e il Piemonte, che da tempo preparavano un importante programma).
Fu avviata una raccolta pubblica di proposte per grandi mostre e conferenze, con il coinvolgimento di università, servizio pubblico radiotelevisivo, nuovi media.
Con la caduta del Governo Prodi, solo la prima parte di progetti è stata finanziata e varata (in 11 regioni), e la seconda azzerata dal Governo Berlusconi. I 10 milioni di euro per avviare i programmi culturali e scientifici sono stati subito definanziati. E' stato ampliato il Comitato dei Garanti (anche il Prof. Galli della Loggia è stato chiamato a farne parte), ma - come ricordava ieri il Presidente Ciampi - esso non ha potuto prendere alcuna iniziativa.
L'idea, dunque, che si critichi il Governo Prodi è veramente originale, se si mettono a raffronto gli atti compiuti in poco più di un anno e quelli di 6 anni di governi Berlusconi.
Ma nelle critiche c'è un accento in più, che ancora meno posso condividere, sul rischio di "interventi a pioggia" e soldi buttati. Qui riecheggiano toni da me già incontrati quando ero Commissario e Sindaco di Roma, nella preparazione del Giubileo, che fu un successo pieno sul piano organizzativo, della trasparenza e della sicurezza dei cantieri, delle realizzazioni compiute in poco più di 2 anni.
In questo nostro paese, si deve sempre combattere per realizzare delle opere pubbliche. Troppo. Eppure, se il 150° dell'Unità d'Italia permetterà di costruire - solo per citare alcuni progetti - il nuovo Palazzo del Cinema e Congressi di Venezia, l'Auditorium del Maggio Fiorentino, importanti parchi a Torino e nel Ponente ligure, il Centro Congressi del Molise, la ristrutturazione del Museo del Tricolore a Reggio Emilia, il completamento dell'aeroporto dell'Umbria, progettato da Gae Aulenti e determinante per il turismo culturale di quella meravigliosa regione sarà positivo per tutti. L'unico rammarico è che ci si sia fermati qui. Ovviamente, se qualcuno avesse proposto di meglio sarebbe stato il benvenuto.
Ora ci si occupi di recuperare - e qui torno d'accordo con Galli della Loggia - un programma culturale e divulgativo all'altezza di un appuntamento che probabilmente la Lega non gradisce, ma che torna molto opportuno per affrontare il grande tema dell'identità nazionale nell'Italia contemporanea.
Corriere della Sera, Giovedì 23 luglio 2009